domenica 8 maggio 2016

Domenica 8 Maggio 2016: Festa della Mamma! Mamma - Bambino: un valzer da ballare insieme!

Ma da dove deriva l’etimologia della parola “mamma”? L'etimologia della parola madre è da ricondursi al sanscrito, anche se alcuni collegano questo termine alla facilità di pronuncia della lettere m per i bambini, essa è riconducibile alla radice sanscrita ma- con il significato primario di misurare, ma anche di preparare, formare. Da questa radice deriva poi il termine matr, che diventerà mater in latino, colei che ordina e prepara, donando il suo corpo - frutto dell'amore - alla vita.
La mia curiosità mi spinge a trovare e capire le origini della ricorrenza. Sono molto antiche: il culto della maternità risale agli Antichi Greci, che adoravano la dea Rhea, madre di tutti gli dei. Poi il culto è stato adottato dai Romani, che hanno iniziato ad adorare la dea Cibele, personificazione della Natura e quindi simbolo della vita che rinasce e si rinnova. Con l’arrivo del Cristianesimo, le feste pagane son state sostituite dal culto della Madonna, e Maggio è proprio il mese dedicato a Maria, Madre di Gesù.
La madre è vita ed è con essa che il bambino creerà il primo legame affettivo. Scrive O.M. Aivanhov “Si potrebbe migliorare l’umanità, ma solo a condizione che si cominci dall’inizio: dalla madre mentre porta in grembo il suo bambino”.
All’origine si è due in uno, questo non si potrà mai dimenticare, si conserva nella memoria emotiva della mamma e del bambino stesso. Oggi è fondamentale per le madri riconoscere un educazione secondo natura che rispetti i tempi e ritmi di sviluppo del bambino. Sono quattro i pilastri su cui poggia, ossia:
     
      Amore- Fiducia-Libertà-Rispetto

Per un bambino è fondamentale sentirsi amato, accettato nella totalità del suo essere.
L’amore richiede fiducia, piena fiducia nell’essere amato.
Infine un bambino ha bisogno di libertà di poter agire e sperimentare il mondo che lo circonda ascoltando e rispettando i suoi tempi.
La madre rappresenta il primo “Con-tatto” per i bambini, le carezze materne rappresentano il primo linguaggio di pelle, e aiutano il bambino all’acquisizione della percezione del sé. Come se la madre seminasse sulla pelle del suo piccolo tutto il suo amore! Il contatto non avviene solo attraverso la pelle, ma anche attraverso la Parola.
Le parole dolci delle madri possono “toccare il cuore”. La voce in quanto vibrazione è una sorta di carezza!
Tutte le mamme dovrebbero ricordare che per una carezza, un abbraccio, una coccola, una parola dolce e affettuosa c’è sempre tempo e non c’è età… Una volta, ma spero tante mamme lo facciano ancora oggi, magari nel giorno della loro festa, perché non c’è regalo più bello che prendere in braccio o sedersi accanto al proprio bambino e leggere insieme a lui, una filastrocca, una favola per riaccendere il loro legame affettivo. Ho scritto una Filastrocca, contenuta all’interno del mio libro “Una Carezza Nell’Anima” NeP Edizioni che voglio dedicare a mia madre che mi ha messa al mondo, a tutte le mamme che condividono con me le loro esperienze e riflessioni e a tutte le mamme che ancora non conosco affinché imparino ad ascoltare la voce del loro cuore e quella dei loro figli. Auguri!








   
     Dammi una parte di te disse il fiore all'albero
Dammi una parte di te disse il sole al mare
Dammi una parte di te disse la nuvola al cielo
Dammi una parte di te disse il bimbo alla sua     mamma...La mamma lo guardo con dolcezza e gli   disse: “sei tu una parte di me”! 
(tratta dalla favola “Sopra il cielo di Parigi” in “Una Carezza Nell’Anima” NeP Edizioni di Tropeano Marta).








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